Simili ma diversi
L’uomo è un insieme di mondi possibili delineati nella realtà terrestre dalle possibili scelte. Ogni scelta è attuata da differenti incognite e variabili, a partire dall’ambiente in cui si è vissuto nei primi tre anni di vita, fino ad arrivare alla formazione del proprio carattere e personalità, che si evolvono in base alle predisposizioni energetiche, psichiche e spirituali dell’individuo, ma anche dalle condizioni famigliari e del contesto sociale in cui si cresce.
Ogni essere risulta così unico e infinito. In continuo cambiamento e trasformazione.
Durante le esperienze di vita entriamo in risonanza con tutto ciò che ci circonda e ogni nostro vissuto è completamente diverso da quello degli altri. Gli stati d’animo, le emozioni, le sensazioni provate non saranno mai uguali nello spazio e nel tempo. Anche se nasciamo nella stessa famiglia, nello stesso stato sociale, le comprensioni saranno soggettive rispetto alle nostre condizioni psico-emotiive e spirituali.
Quindi due fratelli avranno basi di apprendimento vitale simili, ma percepite in maniera diversa.
Variabili e consapevolezza
I fattori di evoluzione personale, pertanto, sono tanti e vari, e anche a la vita stessa ci porta ad affrontare esperienze fuori dal nostro controllo. Pensiamo per esempio ad un incidente o a un terremoto potente. Questi eventi ci fanno uscire dalla nostra zona comfort e provocano delle crisi che possono scatenare disequilibri.
Le variabili della vita, si può quindi dedurre, sono infinite e si incontrano ad ogni scelta fatta nel quotidiano.
Per comprendere appieno la vita in questa dimensione di realtà è perciò opportuno avere un’ampia visione di tutto. In linea sia temporale che ambientale, e soprattutto in relazione con l’intero cosmo e non solo.
Siamo Esseri di infiniti limitati in un corpo fisico che ci permette di fare esperienze articolate e complesse all’interno di regole e leggi universali. Per fortuna, siamo anche dotati di tantissimi nervi connettori che ci aiutano a percepire la vita a diversi livelli.
Creatività
E’ fondamentale imparare a conoscersi, per essere sempre più consapevoli di tutto il mondo infinito che siamo. Più ampliamo la nostra coscienza più riusciamo ad avere consapevolezza di noi stessi, più questa vita risulta un’equazione di accorgimenti e la realtà diventa uno spazio creativo.
In Occidente, tuttavia, si è perso la capacità di interagire con tutto il potenziale innato nell’essere umano con la creatività dell’Universo, limitando la comprensione solo alla superficie di ciò che chiamiamo vita, senza così porre attenzione a ciò che sentiamo nel vivere un’esperienza.
Il nostro cervello sinistro vuole capire e razionalizzare e fugge qualsiasi altra ipotesi anche se suggerita dai nostri sensi più sottili. Siamo così condizionati da sole formule biochimiche siamo burattini nelle mani di emozioni insensate.
Limiti ed orizzonti
L’estendibilità di coscienza di ogni esperienza è infinita tanto quanto lo sono i nostri limiti inconsapevoli. La nostra attenzione segna il limite della nostra consapevolezza. Laddove la nostra attenzione si pone, allora la luce illumina la verità, che è individuale e reale per il singolo.
I limiti limitanti però non devono essere un ostacolo, ma attraverso prese di coscienza dovrebbero diventare dei veri e propri segnalibri. In pratica accorgendoci di un nostro limite potremmo avere l’opportunità di superarlo, o perlomeno di comprendere che quel tipo di visione è limitata da un condizionamento personale.
Come quando stai guidando e lo sguardo si ferma sull’orizzonte. Vediamo il confine visivo di quel momento, ma sappiamo anche che se continuiamo ad andare avanti, il nostro sguardo scopre un nuovo orizzonte e più si avanza lungo la strada, più scopriremo altri angoli ed altri visioni, e così via.
La visione olistica
Comprendere quanto letto sopra, ci aiuta a vedere meglio oltre il limite fisico dei sensi e della ragione. Mette in linea il funzionamento dei tre cervelli (testa, cuore e pancia) e ci permette di osservare a 360° quello che ci sta accadendo.
Inoltre avremo una coscienza ampliata che ci permetterà di comprendere che le realtà percepite sono tante quanti sono gli Esseri Umani e che la verità NON può essere unica.
Concludo con una riflessione :
Se riuscissimo ad avere una visione olistica del nostre essere, della nostra vita, del tempo e dello spazio condiviso con altri esseri, forse avremmo anche la capacità di comprendere che ogni tipo di disagio provato, sia esso fisico, emotivo, psichico o spirituale, non può essere trattato come un evento seriale, vissuto da tanti, ma come un evento unico e strettamente personale.
Il mio mal di testa è simile al tuo e a quello di molte persone, ma gli effetti scatenati sono strettamente personali. E se a qualcuno viene in mente di rispondere che il mal di testa è dovuto da uno squilibrio ormonale o altre cause fisiche e biochimiche, rispondo che quello squilibrio è la causa di fattori psico-emotivi personali, dati dalla mia predisposizione alla vita e dai miei limiti limitanti non ancora esplorati.
Il mal di testa, diventa quindi un’opportunità di ricongiungimento a una parte anche nascosta di me.
Testo a cura di Serena Tracchi
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