Siamo abituati a pensare di avere un solo cervello, che è quello che troviamo collocato all’interno del cranio, ed è quello che crediamo svolga tutte le attività di pensiero, logica, e che metta in funzione tutto il nostro sistema biologico. Ma non è così. Ormai è risaputo che esistono ben tre cervelli nel nostro corpo fisico e l’armonizzazione di questi permetterà ad ognuno di noi di ricevere le corrette informazioni sul nostro stato vitale.
Il cervello nella testa
E’ sicuramente quello che conosciamo di più, ma non meglio. Dato che sembra che il suo utilizzo sia fortemente limitato. Le potenzialità del cervello sono davvero infinite, se solo potessimo avere il manuale di istruzioni.
Il cervello è il nostro calcolatore di esperienze vissute. Grazie all’amigdala. Amigdala in greco antico significa “mandorla”, è una ghiandola a forma ovoidale posta nel lobo temporale nella parte primitiva del cervello facente parte del sistema limbico, che gestisce le emozioni, in particolar modo la paura e la rabbia.

E’ in stretta relazione con l’ippocampo, che ricorda i fatti e l’amigdala li valuta.
L’amigdala riceve impulsi dal talamo attraverso un fascio di fibre nervose, che a sua volta riceve i segnali dai vari organi di senso. Ogni volta che riceve un impulso l’amigdala contemporaneamente fa due cose:
- Invia impulsi all’ipotalamo per l’attivazione del sistema nervoso simpatico, al talamo per aumentare i riflessi, e al nervo trigemino, al nervo facciale e alla zona ventrale.
- Visiona tutti i sistemi mnemonici richiamando tutte le informazioni utili per valutare la situazione e poi immagazzina l’esperienza sottoforma di ricorda.
In caso di pericolo, l’amigdala risponde prima della corteccia che è la parte fondamentale del cervello nei meccanismi e funzioni mentali cognitive come la consapevolezza e il pensiero, pertanto istintivamente attiva tutte le funzioni di reazioni prima di aver avuto conferma della valutazione.
Pertanto, si può dire che l’amigdala è il nostro archivio emozionale che analizza e valuta e può decidere se agire subito oppure mandare solo gli impulsi necessari a mettersi all’erta. Ma non è la sola ad avere questo potere decisionale, anche se ci insegnano il contrario.
Quindi il cervello nella testa è il ragioniere. Dati alla mano e via di calcoli per mettere in modo l’azione più logica!
Il cervello nel cuore
La ricerca nella nuova disciplina di neurocardiologia mostra che il cuore è un organo sensoriale ed un sofisticato centro per ricevere ed elaborare le informazioni. Il sistema nervoso all’interno del cuore (o “cervello cuore”) consente di imparare, ricordare e prendere decisioni funzionali indipendente dalla corteccia cerebrale del cervello. Inoltre, numerosi esperimenti hanno dimostrato che i segnali che il cuore invia continuamente al cervello influenzano la funzione dei centri cerebrali superiori coinvolti nella percezione, cognizione, ed elaborazione emotiva.

Oltre alla vasta rete di comunicazione neurale che collega il cuore con il cervello e il corpo, il cuore comunica anche informazioni al cervello e tutto il corpo attraverso interazioni con campi elettromagnetici. Il cuore genera il campo elettromagnetico ritmico più potente e più esteso del corpo. Rispetto al campo elettromagnetico prodotto dal cervello, il componente elettrico del campo del cuore è circa 60 volte maggiore in ampiezza, e permea ogni cellula del corpo. Componente magnetico è circa 5000 volte più forte del campo magnetico del cervello e i suoi valori possono essere rilevati a diversi metri di distanza dal corpo con magnetometri sensibili.
Il cuore genera una serie continua di impulsi elettromagnetici in cui l’intervallo di tempo tra ogni battito varia in modo dinamico e complesso. Il cuore è sempre presente e il suo campo ritmico ha una forte influenza sui processi in tutto il corpo. Abbiamo dimostrato, ad esempio, che i ritmi del cervello naturalmente sincronizzano l’attività ritmica del cuore, e anche che durante i sentimenti duraturi di amore o apprezzamento, la pressione sanguigna e il ritmo respiratorio, tra gli altri sistemi oscillatori, si sincronizzano al ritmo del cuore.
La ricerca di base presso l’Istituto di HeartMath dimostra che le informazioni riguardanti lo stato emotivo di una persona viene anche trasmessa in tutto il corpo attraverso il campo elettromagnetico del cuore. I modelli dei ritmici battiti del cuore cambiano in modo significativo, quando sperimentiamo emozioni diverse. Le emozioni negative, come la rabbia o la frustrazione, sono associate ad un irregolare, disordinato, modello incoerente nei ritmi del cuore. Al contrario, le emozioni positive, come l’amore e l’apprezzamento, sono associati con una superficie liscia, ordinata, un modello coerente nell’attività ritmica del cuore. A loro volta, tali cambiamenti nella struttura del battito del cuore creano corrispondenti variazioni nella struttura del campo elettromagnetico irradiato dal cuore, misurabile con una tecnica chiamata analisi spettrale.
Il cervello della pancia
Lo afferma Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University autore del best seller “Il Secondo Cervello” – “Basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, l’intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio. E non a caso le cellule dell’intestino – spiega l’esperto americano ‐ producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere”
“Sappiamo che, per quanto il concetto possa apparire inadeguato, il sistema gastroenterico è dotato di un cervello. Lo sgradevole intestino è più intellettuale del cuore e potrebbe avere una capacità “emozionale” superiore. È il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco in grado di mediare i riflessi in completa assenza di input dal cervello o dal midollo spinale.”
Conclusioni
Quindi, quando qualcuno ci dice “segui il cuore” oppure “ho agito di pancia” non intende qualcosa di avventato o superficiale, ma qualcosa di valutato e ponderato, con caratteristiche diverse dalla logica, a cui noi siamo profondamente abituati.
Immagino che se la natura, che è perfetta, ci abbia dotato di questi strumenti potremmo pensare di utilizzarli in sinergia tra loro, e che la nostra felicità, forse, dipenda proprio da questa collaborazione.

Testo a cura di Serena Tracchi -Essenze di Luce©
Photo credits: Google – Unicoffe – Alleyoop (img di copertina) – HeartMath Institute – Firriotate


Lascia un commento