NOTA BENE :
Parlando di Chakra è importante avere acquisito anche una buona cultura sull’anatomia e fisiologia dell’Essere Umano.
Nei contenuti Free puoi scaricare le schede dei chakra con tutte le associazioni sui vari corpi. In questo articolo invece, cercherò di indicare come li utilizzo secondo il metodo Essenze di Luce (C).
E’ impossibile condensare anni di studio in poche righe, pertanto rimando il lettore ad approfondire su libri specifici che approfondiranno la conoscenza sul tema.
Ne consiglio alcuni alla fine dell’articolo.

Il sistema dei sette chakra è quello su cui si basa la maggior parte delle tecniche olistiche, poichè sono il principale canale di comunicazione con le vibrazioni sottili del nostro corpo.
Attraverso questi sette centri è possibile connettersi all’invisibile.
Ogni centro ha una sua funzione, sono collegati al corpo fisico attraverso il campo eterici e sono associati a specifici plessi nervosi fisici, organi fisici, emozioni, tipi di pensiero e aree della spiritualità.
Lavorando in sinergia ci permettono di trovare quell’equilibrio a cui tutti tendiamo, così come lo fa la natura.
Di seguito li vediamo singolarmente e cercherò di indicare i punti salienti per poter prendere coscienza del loro funzionamento soprattutto a livello psico-emotivo, ma ribadisco che sarò superficiale nell’esposizione.
Mooladhara Chakra


Il corpo fisico e i suoi bisogni, gli istinti primordiali, il nutrimento.
Quando Mooladhara non funziona bene, tutto l’intero nostro sistema, soprattutto fisico, ma anche emotivo e psichico, subisce scompensi che saranno registrati nel nostro campo aurico e condizioneranno la nostra vita.
Mooladhara sono le radici, la base su cui posiamo tutto ciò che siamo. E’ il centro energetico che governa ciò che riguarda il nostro Istinto di Sopravvivenza e delle fondamenta della materia.
La materia che rende Divini
Qui risiede la consapevolezza del nostro corpo fisico e di tutte le memorie di ciò che accade nei primi mesi di vita, nella nostra età pre-verbale.
Tutto quello che risponde alla frequenza del colore Rosso è di competenza di questo chakra. Anche l’elemento Terra è associato al primo chakra.
Quando il chakra è in disarmonia avviene lo scollegamento dal corpo fisico, più o meno intenso. Il corpo ha un’intelligenza che a noi è sconosciuta, ma privati del corpo come aspetto unificante, ci frammentiamo e ci allontaniamo dall’Essere Unico, il Divino.
Questo distaccamento può portare a diversi disagi : un’ipercontrollo della mente sul corpo, che quindi non ne ascolta i bisogni, fino ad azioni autodistruttive come bulimia e anoressia.
Crescita fisica, capacità motoria sono le fondamenta del nostro corpo materiale.
I confini dati dal nostro corpo fisico ci permette di contenere un’energia che potrà poi essere indirizzata con il giusto obiettivo attraverso l’intento.
Senza il confine del corpo, tutto questo non potrebbe accadere.
Emozione governante
La Paura.
Paura di morire in particolare, ma essendo la base su cui si posano tutte le nostre esperienze, questo centro energetico sarà preso in causa ogni volta che manifesteremo un qualche tipo di paura.
Ricordiamo che paura e rabbia sono le due emozioni primarie e primordiali. Entrambe scatenate dal rilascio ormonale dell’amigdala, ci permettono di sopravvivere.
Svadhisthana Chakra

Il corpo eterico e il suo sentire, l’istinto sessuale e il desiderare
Nel secondo chakra si prende confidenza con il flusso delle emozioni.
Attraverso questo centro energetico possiamo lavorare per portare riequilibrio e giusto valore al sesso e alla nostra sessualità, quindi ad ogni forma di energia creativa che muove l’universo, dando vita al sentire.
La sessualità non è qui intesa come il solo atto sessuale, ma la connessione creativa e passionale del femminile con il maschile. La sessualità è legata al diritto di provare piacere, argomento primario del nostro secondo chakra, e il provare piacere è a sua volta legato dalla capacità di Sentire.
E’ pertanto fondamentale prendere coscienza e confidenza con la nostra sessualità, che è un’energia dinamica ed essenziale per il cambiamento e la trasformazione.
Il sentire e i sensi fisici
Svadhisthana chakra si trova tre dita sotto l’ombelico proprio dove risiede il Dan-Tien che conoscono bene gli Shatsuki.
E’ la sede delle emozioni ed è dove si manifestano concretamente le nostre idee.
Associato al colore arancione e all’elemento acqua lavora in sinergia con il primo.
I sensi fisici sono pertanto importantissimi per connettersi con il corpo fisico e riattivare la parte delle radici e del nutrimento, argomento del primo chakra, mettendole in relazione con le emozioni e il movimento, argomento del secondo.

Emozione governante
Il senso di colpa
Desiderare è un’arte, quindi fa parte dei linguaggi dell’Anima.
Attraverso il desiderio noi poniamo un atto creativo che stimola tutto il nostro Essere. Però desiderare non è così semplice come sembra. Occorre riuscire a superare quei limiti che il senso di colpa ci costruisce.

Il senso di colpa, demone del secondo chakra, è quella parte di noi giudicante che ci tiene in gabbia.
Il senso di colpa restringe le nostre possibilità di de-siderare, di accorgersi che ci manca qualcosa e avere ilpotere di richiamarlo.
Questo implica un allontanamento dalla nostra vera natura.
Manipura chakra

Sole, Ego e Capri Espiatori
Situato in corrispondenza del Plesso Solare, il Manipura Chakra è associato alla nostra energia individuale.
E’ il nostro sole interiore che può risplendere …o spegnersi.
Sede dell’Ego e della propria individualità, mette a confronto la nostra qualità energetica con quelle delle altre persone con cui veniamo in contatto. Soprattutto se si tratta di gruppi, di società, di sistemi.
Il capro espiatorio è il simbolo di questo chakra, poiché attraverso di esso si mette in moto il gioco della vittima e del carnefice. In entrambi i ruoli si necessita di un capro espiatorio per evitare di prendere la responsabilità (parola chiave) delle proprie azioni.
Associato al colore giallo e all’elemento Fuoco, diventa il mezzo di trasformazione alchemica dell’essere umano.
Abitudini e volontà
Dobbiamo avere la Volontà di abbandonare il modo in cui le cose sono sempre state, per trasformare le abitudini e stabilire un nuovo corso. [A. Judith]
La Volontà è una delle forze più potenti di cui ogni Essere è dotato e risiede nel Manipura Chakra.
Per esercitare a pieno la nostra Volontà occorre accorgersi delle abitudini e trasformarle, poichè spesso ci ritroveremo ingabbiati in una routine che prende il sopravvento.

Istinti e diritti
L’Ego non è qualcosa di cattivo da escludere, ma è una parte del nostro Essere che ci permette di provare il diritto di Esistere, in quanto esistente.
Il problema possiamo riscontrarlo quando c’è un eccesso di Ego oppure quando è in difetto, in entrambi i casi daremo vita al gioco “Vittima-carnefice“.
Un Ego non frammentato, ma in equilibrio ci può portare ad avere una giusta capacità di mettere in pratica il Diritto di Esistere e l’Istinto di Essere un Individuo Autonomo. Questo deve avvenire nel rispetto totale degli altri Esseri, con la le loro differenze e le proprie esperienze di vita.
Emozione governante
Vergogna.

Con la vergogna hanno origine e si attivano le ferite dell’Umiliazione, ma anche dell’Ingiustizia.
Siamo stati educati all’obbedienza.
Con questa modalità si è costruita nel nostro Essere un’Ombra nutrita da vergogna e frustrazione.
L’ombra va integrata per la nostra serenità dell’Essere. Sappiamo che esiste, possiamo riconoscerla, e rispettarla
ammettendo umilmente che la perfezione sta proprio in questo.
Anahatha Chakra

Soffio di Dio, Qualità autentiche, integrazione
Anahatha significa il non colpito, il suono incausato.
Come è il battito cardiaco e i ritmi interiori che sono prodotti senza alcuna forza dovuta, ma semplicemente da un atto naturale quale la vita.
E’ il centro dell’equilibrio e dei sentimenti condivisi, dell’amore incondizionato, delle nostre qualità più autentiche.
Associato alle frequenze del colore Verde, reagisce però anche alle tonalità del rosa. Il Verde serve per riequilibrare e ha un effetto estroverso, il rosa per elaborare i traumi, quindi si lavora in maniera introversa.
L’elemento è l’aria.
Amore e dintorni
“Quando trasformi i due in uno, e quando rendi l’interno come l’esterno e l’esterno
come l’interno, e l’alto come ciò che sta in basso, e quando fai maschio e femmina in
una sola entità, in modo che il maschio non sia il maschio né la femmina solo femmine,
quando fai gli occhi al posto di un occhio, una mano al posto di una mano, un piede al
posto di un piede, un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerai nel Regno.”
Vangelo di Tommaso, 22
Nostro compito è quello di innamorarci di noi stessi prima di tutto e rimanerci innamorati per superare le barriere dell’Ego frammentato del terzo chakra, che possono essere superate nel momento in cui integriamo le nostre parti Ombra, Maschile e Femminile in un unico grande Essere, quale noi siamo.
Senza amore non c’è integrazione, ma disgregazione [A. Judith]
Istinti e diritti
Nel quarto chakra c’è il diritto di amare e essere amati, e l‘istinto di proteggersi dal dolore.

Quando riusciamo a diventare integri, equilibrio tra il femminile e il maschile, saremo in grado di mettere in pratica questo sacro diritto e saremo in grado di gestire l’istinto di eludere al dolore che tanto ci insegna.
Il primo chakra è il contenitore, il secondo è il contenuto, il terzo il fuoco alchemico che trasforma,
il quarto è la fusione delle energie che entrano in causa.
Non è possibile pertanto, dare la giusta intensità al nostro progetto dell’Essere se non riscopriamo quell’equilibrio che permetterà alle forze alchemiche di fondersi.
Emozione governante
Dolore
Siamo educati a fuggire al dolore. Ci insegnano a evitarlo, nessuno ci indica come gestirlo, come utilizzarlo, come trasformarlo.
Per questo il Anahatha Chakra non funziona correttamente, se non in chi è abituato a riconoscere il dolore e ad affrontarlo, o meglio, trasformarlo.
Fa paura pensare di doverci convivere, ma solamente perchè ignari di come comportarsi al riguardo.
Vishuddha Chakra

Purificazione, espressione comunicazione
Vishudda significa Purificazione.
attraverso questo chakra avviene la consapevolezza degli opposti. In questo centro energetico riusciamo a discernere cosa ci sta parlando e a parlare di conseguenza con quella parte più autentica di noi, questo ci permetterà di far fluire la vita lasciando che accada ciò che deve accadere.
All’inizio era il verbo, citando un ‘famoso Libro‘. Ed è così e da qui che la nostra realtà prende forma.
Per dare forma alle cose gli dobbiamo dare anche un nome, le dobbiamo contenere in qualcosa di conosciuto e attraverso questo chakra, diamo forma a ciò che ci circonda, per giudicarle, per integrarle, per “chiamarle per nome” appunto.
Il colore di questo centro energetico è l’azzurro, una frequenza che attiva la capacità psichica e l’elemento associato è l’etere, elemento in cui viaggia la nostra espressione dell’essere.
Ci esprimiamo infatti attraverso questo centro che si riallinea alla frequenza naturale quando diventiamo consapevoli degli opposti che ci abitano.
Comunicazione e relazione
La Comunicazione è Relazione e la Relazione è Comunicazione, per cui le interazioni comunicative creano relazioni ed incontri.
Un gruppo di studiosi tra cui Bateson, Watzlawick, Beavin e Jackson scrivono “Pragmatica della Comunicazione Umana” (1967), in cui vengono analizzati gli effetti pragmatici, cioè comportamentali della comunicazione. Essi affermano che non si può NON COMUNICARE.
Qualsiasi comportamento, le parole o i silenzi, l’attività o l’inattività hanno valore di messaggio, influenzando gli altri interlocutori che non possono non rispondere a queste comunicazioni. Anche il non parlare o il non prestare attenzione all’altro non costituisce un’eccezione a quanto affermato. Questo implica che la comunicazione sia tale anche quando non intenzionale, conscia o efficace.
Se l’energia non passa attraverso la gola, non possiamo esprimere ciò che sentiamo, pensiamo e sappiamo.
Bugie e informazione
Le bugie sono fonte di trauma per il quinto chakra,
Siamo soliti parlare e sentir parlare di inquinamento dell’aria, dell’acqua, dell’ambiente, ma non si presta attenzione all’inquinamento acustico e informativo.
Purtroppo, oggi, questo chakra è discriminato dalla tempesta comunicativa che i mass media stanno purtroppo elargendo quotidianamente. La dissonanza si trova nella comunicazione di massa che ci riempie di spazzatura e ci ossessiona con ogni tipo di violenza. Ed è anche per questo che riceviamo dati e comunicazioni prive di senso reale.

Questo crea purtroppo un disagio dovuto al caos informativo, in cui è molto difficile sapere cosa sia vero oppure no, impassibili ascoltiamo e riportiamo ciò che abbiamo sentito senza consapevolezza, dando a questo chakra, che dovrebbe essere simbolo di conoscenza, un ruolo che non gli appartiene.
L’arte di ascoltare e di parlare sta in effetti diventando dote rara.
La moderna società privilegia chi riesce ad uniformarsi, facendo decadere la voglia di autoespressione.
Ajna Chakra

Ajna deriva dalla radice sanscrita jn, che significa “conoscere”, “obbedire” o “seguire”. Letteralmente significa “centro di potere illimitato”, ma noi lo riconosciamo come il chakra della percezione e dell’intuizione.
Il sesto chakra in effetti è il punto in cui confluiscono le tre nadi principali (Ida, Pingala e Sushumna) che hanno origine nel Muladhara Chakra.
Sushumna è il canale in cui dorme l’energia Kundalini e nel quale sale quando essa si risveglia. Finchè ciò non avviene (il risveglio della Kundalini) noi siamo in balia dell’influenza positiva e negativa degli opposti di Ida e Pingala.
Ajna ha 2 petali visibili che rappresentano 96 petali sovrapposti uno sopra l’altro, 48 per parte. I due petali sarebbero la terminazione di Ida e Pingala.
Le due lettere sanscrite invece, rappresentano Shiva e la Shakti. Essi rappresentano la mente manifesta e la mente non manifesta ovvero il pensiero logico e l’intuizione, la consapevolezza e l’inconscio.
Associato al colore Violetto o Indaco, l’elemento a cui si fa riferimento è la Luce .
Guardare, Vedere e Osservare
Il nostro processo di pensiero si dice sia formato al 90% da ciò che vediamo.
La Judith spiega il sesto chakra come se fosse una vetrata dipinta da cui brilla la luce della coscienza nel suo percorso verso la manifestazione.
Spesso non siamo consapevoli di ciò che vediamo e la realtà assume un senso molto diverso e individuale, soggettivo. Significa che non utilizziamo le energie di questo centro energetico.
In effetti questo centro ci ricorda il nostro diritto di vedere.

La radice di Osservare ha molte cose in comune
(dr.ssa Erica Francesca Poli – Anatomia della Guarigione)
con la radice della parola Guarigione.
L’illusione e Intuizione
Demone del sesto chakra è l’illusione.
Spesso ci illudiamo di qualcosa, semplicemente perché non siamo presenti. Non osserviamo, ma vediamo solo con gli occhi, percependo una realtà da un Ajna sporco, da cui la luce passa poco e male. L’illusione, a sua volta, crea quella patina di oscuramento che fa ‘malfunzionare’ questo centro energetico.
Noi non vediamo le cose per come sono. Vediamo le cose come siamo noi [Anais Nin]

Ci illudiamo perché manchiamo di intuito, non riusciamo più ad afferrare la totalità dell’Essere, che ci farebbe fare un balzo intuitivo in grado di superare qualsiasi illusione o schema.
Sempre la Judith afferma che
l’intuizione è il riconoscimento inconscio degli schemi.
Zurlini dice che
l’intuizione è il linguaggio con cui l’anima contatta la nostra coscienza.
Io dico che l’intuizione è un sentire profondo che va ascoltato e soprattutto osservato poiché attraverso i simboli essa ci parla e ci indica la strada.
Ajna in equilibrio ci porta ad avere accesso libero alle intuizioni che ci permetteranno di scorgere la via oltre la logica. Più osserviamo, più intuiamo e alleniamo quella parte di visione profonda.
La Via del Serpente
Se vuoi approfondire il lavoro sui chakra secondo il metodo Essenze di Luce© puoi seguire La Via del Serpente, il percorso che ho studiato appositamente per tutti noi che siamo alla ricerca di una maggiore comprensione del nostro Essere. Un viaggio alchemico di trasformazione della nostra visione sulla realtà che ci circonda e sulla verità interiore.
Testo a cura di Serena Tracchi
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